Decreto Sostegno, contributi a fondo perduto da 1.000 a 150.000 euro

È atteso entro la settimana il via libera definitivo, da parte del Governo, al testo del decreto Sostegno.

Oltre al tema dei ristori, a farla da padrone tra le novità più attese c’è la nuova edizione della pace fiscale, ed in particolare lo stralcio delle cartelle. Anche su questo, sono ancora molti gli aspetti da definire, ma il tema compare tra le novità contenute nella bozza del decreto in circolazione.

Tornando ai contributi a fondo perduto, l’attuale versione del decreto stabilisce che potranno accedervi i titolari di partita IVA con ricavi e compensi nel 2019 non superiori a 5 milioni di euro.

Dovrebbero essere previste tre classi di contribuenti, in base al valore dei ricavi o compensi del 2019, alle quali applicare altrettante percentuali per la determinazione del contributo a fondo perduto spettante:

  • 20 per cento per i titolari di partita IVA con ricavi e compensi fino a 400 mila euro
  • 15 per cento per i titolari di partita IVA con ricavi e compensi fino a 1 milione euro
  • 10 per cento per i titolari di partita IVA con ricavi e compensi fino a 5 milioni euro nel periodo d’imposta 2019.

La bozza del decreto Sostegno prevede inoltre che l’importo massimo riconosciuto a ciascun operatore non possa superare i 150.000 euro. L’importo minimo riconosciuto dovrebbe invece esser pari a 1.000 euro per le persone fisiche e 2.000 euro per i soggetti diversi.

Si resta in ogni caso in attesa dell’ufficialità dei criteri di accesso e calcolo dei contributi a fondo perduto. Come anticipato, i tempi per l’approvazione del decreto Sostegno che potrebbe approdare sul tavolo del Consiglio dei Ministri già giovedì 11 marzo 2021.

Una delle novità più importanti è il superamento dei codici ATECO e l’accesso al beneficio potrebbe essere legato esclusivamente alla riduzione di fatturato di almeno il 33%,  confrontando i ricavi 2019/2020. Tale riduzione andrebbe divisa per dodici mensilità e moltiplicate per due così da determinare l’importo sul quale applicare le percentuali su esposte.

Esempio:

Un commerciante (o un professionista) che ha fatturato 340mila euro nel 2019 si è fermato a 180 mila euro nel 2020. La perdita media mensile è quindi 13,3 mila euro (160 mila diviso 12), e il valore di riferimento diventa di 26 mila euro ovvero  la perdita mensile moltiplicata per due.

Ad euro 26 mila euro si applicherebbero le percentuali di indennizzo sopra descritte:

       30% per chi ha fatturato fino a 100mila euro nel 2019,

       25% per chi si è attestato fra 100mila e 400mila,

       20% fino a un milione e 15% fino a 5 milioni.  

 

FONTE:

www.informazionefiscale.it

il Sole 24ore del 09 marzo 2021

Comments are closed.