Requisiti degli Statuti per l’iscrizione al RUNTS delle ODV e APS

Il 15 Settembre 2020  è stato avviato il processo di implementazione della piattaforma telematica che si concluderà con l’individuazione di una data specifica dal Ministero del Lavoro a partire dalla quale il Registro Unico Nazionale del Terzo Settore – RUNTS sarà operativo (orientativamente intorno al mese di aprile 2021).

Ma quali sono i requisiti che gli Statuti dovranno possedere?

 

Gli elementi fondamentali che non possono mai mancare all’interno di uno statuto sono i seguenti:

 

        nome dell’associazione;

        sede legale;

        finalità dell’associazione ed una dettagliata descrizione delle attività svolte;

        le modalità per il finanziamento della associazione e per la raccolta dei fondi;

        l’uso del fondo comune;

        le regole sulla rappresentanza dell’associazione e sulle relative deleghe;

        i criteri per l’ammissione e l’espulsione dei soci;

        diritti e doveri degli associati;

        le regole per l’elezione delle cariche sociali;

        le disciplina e i compiti degli organi dell’associazione;

        le regola per la presentazione del bilancio annuale;

        le regole sullo scioglimento dell’associazione e la destinazione dei fondi residui.

 

Un ulteriore aspetto da considerare durante la redazione dello Statuto è la scelta tra Associazione riconosciuta o non riconosciuta.

Nel primo caso l’Atto Costitutivo e lo Statuto dovranno essere redatti dal Notaio con atto pubblico ed avere un Patrimonio minimo di euro 15.000,00, nel secondo basterà una scrittura privata registrato presso l’Agenzia delle Entrate.

Qualora le associazioni vogliano usufruire delle agevolazioni fiscali allora lo Statuto dovrà contenere anche le seguenti clausole:

 

        il divieto di distribuire, anche in modo indiretto, utili o avanzi di gestione fra i soci, nonché fondi, riserve o capitali durante la vita dell’associazione;

        in caso di scioglimento dell’associazione per qualunque causa, l’obbligo di devolvere il patrimonio ad altra associazione con finalità analoga;

        disciplina uniforme del rapporto associativo in modo da garantire l’effettività del medesimo, garantendo a tutti i soci il diritto di voto in assemblea per l’approvazione e le modifiche degli atti associativi e la nomina degli organi direttivi;

        obbligo di redigere annualmente il rendiconto economico e finanziario;

   la libera eleggibilità degli organi associativi, la sovranità dell’assemblea, i criteri per l’ammissione ed esclusione dei soci, i criteri di pubblicità per l’assemblea, le deliberazioni e i bilanci;

        intrasmissibilità della quota o del contributo associativo e non rivalutabilità della stessa.

 

Gli articolo 84, 85  ed 86 della Legge 117 del 2017 disciplinano il regime fisscale agevolato per ODV ed APS.

In riferimento alle associazioni di promozione sociale si riporta uno stralcio dell’ 85 della legge 117 del 2017:

….Non  si  considerano  commerciali  le  attivita'  svolte  dalle associazioni di promozione sociale in diretta attuazione degli  scopi istituzionali effettuate verso pagamento di  corrispettivi  specifici nei confronti dei propri associati e dei familiari  conviventi  degli stessi, ovvero degli associati di altre associazioni che svolgono  la medesima attivita' e che per legge, regolamento, atto  costitutivo  o statuto fanno parte di un'unica organizzazione  locale  o  nazionale, nonche' nei confronti di enti composti in  misura  non  inferiore  al settanta percento da enti del Terzo settore ai sensi dell'articolo 5,

comma 1, lettera m)….

L’articolo su indicato, a mio parere ripropone le stesse agevolazioni previste dall’art. 148 comma3 del TUIR al quale le associazioni precedentemente facevano riferimento.

Questo vuol dire che, se l’associazione  si affilia ad un EPS e tessera i partecipanti ad una delle attività di interesse generale ( art.5 della legge 117 del 2017) previste dallo Statuto, beneficerà della decommercializzazione dei corrispettivi specifici versati per la partecipazione alle attività poste in essere dall’ente.

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